Passata e concentrato di pomodoro

Passata e concentrato di pomodoro. Molti italiani si chiedono quando si trovano di fronte una salsa di pomodoro, ma sarà pomodoro italiano? In realta potrebbe essere cinese o di un altro posto sperduto nel mondo.
Da un reportage risulta che alcune aziende produttrici italiane mettono in commercio salsa di pomodoro con etichette “prodotto in italia””made in italy””coltivato in italia” ecc. con una salsa di pomodoro non italiano.
Ma allora che pomodori ci sono nella salsa?
La risposta è che non ci sono pomodori, ma è una salsa prodotta con la diluizione di un concentrato di pomodoro cinese con l’acqua.
Tutto ciò è sconvolgente, ma come è possibile che si possa creare una salsa in questo modo?
In italia è possibile grazie alla legislazione che consente di considerare ITALIANO, tutti i prodotti
la cui lavorazione si svolge in italia.
Quindi la sicurezza c’è la può garantire (FORSE), L’etichetta 100% POMODORO ITALIANO.

Passata e concentrato di pomodoro

COSA TROVIAMO AL SUPERMERCATO

La domanda che dovremmo farci è “come fà una bottiglia di salsa di pomodoro a costare 40 centesimi di euro?
I sistemi per vendere sottocosto una passata di pomodoro a 40 centesimi sono noti a tutti, tranne che ai consumatori.
Considerato che la produzione di una bottiglia di vetro di salsa di pomodoro, ha un costo medio di 0,38 cent, a questa somma si deve aggiungere l’etichettatura, l’imballaggio, costi di struttura e costi di trasporto, arriviamo abbondantemente sopra i 0.60 cent.
Quindi come e’ possibile che un produttore possa vendere alla grande distribuzione una passata a
0,30cent?

Aste al doppio ribasso

Con la tecnica delle gare o aste al doppio ribasso che sono gare che avvengono online. Il meccanismo è uguale ad un asta comune dove da una parte c’è il discount che acquista e dall’altra
ci sono i produttori che fanno l’offerta.
Ma qui scatta il sistema del doppio ribasso. Ovvero, in prima istanza l’azienda che fa il prezzo più basso non vince ma serve solo a stabilire il nuovo prezzo della base d’asta, a partire dal quale viene chiesto alle partecipanti di fare una nuova offerta al ribasso. Purtroppo di frequente accade che ci siano aziende che fanno offerte economicamente e socialmente non sostenibili scendendo al di sotto del costo industriale.
É evidente che ci troviamo di fronte ad un mercato inquinato da sfruttamento e speculazione,dove non esiste l’etica. Altre tecniche per vendere un prodotto sottocosto sono, non pagare i fornitori, pagare pochissimo i dipendenti, oppure hai uno stock di prodotto invenduto da smaltire, sfruttamento dell’agricoltore, materia primadi scarsa qualità importata e comprata a 4 soldi e dichiarazione fasulla sulla provenienza dei pomodori.

 


Si voglio acquistare prodotti bio !

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