Che cos’è il CBD?
La Canapa o Cannabis, pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae è da
secoli utilizzata dalle popolazioni del mondo per i suoi diversi usi: da quelli più controversi, legati alle sue proprietà psicotrope, a quelli terapeutici.
Parliamo di canapa, perché è proprio da questa pianta che si estraggono diverse
molecole/composti chimici chiamati “Fitocannabinoidi”. Tra gli oltre 100 Fitocannabinoidi finora identificati, i più conosciuti e maggiormente usati sono il THC e il CBD.
Il CBD, a differenza del THC, non ha effetti psicoattivi, al contrario, aiuta a contrastare
gli effetti psicoattivi del THC.
L’interesse da parte della comunità scientifica per il potenziale terapeutico del CBD
è sempre maggiore: è già stato utilizzato in diversi studi scientifici per il trattamento
di numerose problematiche di salute ed è oggi riconosciuto tra gli elementi principali
della cosiddetta “Cannabis Terapeutica”.

Come interagisce il CBD?
Il cannabidiolo (CBD) modula alcuni meccanismi che già sono esistenti e in atto nel
nostro organismo.infatti, nel momento in cui si attua uno squilibrio o uno scompenso nel nostro corpo, la modulazione provveduta dal cannabidiolo (CBD) – che
agisce, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio – tende a ripristinare l’equilibrio originario. Il cannabidiolo (CBD) comporta
quindi una modulazione indiretta di una alterazione del sistema endocannabinoide
umano provocata da patologie o traumi.
Sistema endocannabinoide

Il sistema endocannabinoide (ECS) è un sistema biologico presente nel corpo umano
che agisce sulla regolazione di una grande varietà di processi sia fisiologici che cognitivi, come l’appetito, la sensazione di dolore o l’umore. È composto da una serie
di specifici recettori che interagiscono con i cannabinoidi. I recettori cannabinoidi
sono quindi come delle caselle di posta che ricevono le informazioni dai cannabinoidi,
“messaggeri” che agiscono nel nostro corpo, e si dividono in due tipologie, denominate CB1 e CB2.

I Cannabinoidi
I cannabinoidi sono composti chimici capaci di interagire con questi recettori specifici
e si possono trovare in tre forme: endogena, naturale e sintetica.

Cannabinoidi endogeni (endocannabinoidi)
I cannabinoidi endogeni sono composti organici che si generano all’interno del
corpo umano e agiscono nell’ambito del sistema nervoso centrale e periferico. Si
tratta, di fatto, di una classe di messaggeri lipidici capaci di interagire con i recettori
cannabinoidi che costituiscono il sistema endocannabinoide. Per il momento sono
cinque gli endocannabinoidi noti alla comunità scientifica: anandamine, arachidonoglicerolo, noladin, virodamina, N-arachidonoildopamina.

Cannabinoidi naturali (fitocannabinoidi)
I fitocannabinoidi sono presenti nella pianta di Cannabis e sono concentrati nella
sua resina viscosa. Per il momento, la ricerca scientifica è riuscita a identificare
come minimo 113 diversi cannabinoidi presenti nella cannabis. La scienza ha studiato – e continua a studiare – in particolare i tre fitocannabinoidi più abbondanti nella
pianta di cannabis: il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), il cannabidiolo (CBD) e
il cannabinolo (CBN). Oltre ai tre cannabinoidi principali, è necessario considerare
la presenza del cannabigerolo (CBG): un cannabinoide non psicoattivo scoperto
nel 1964. Il cannabigerolo (CBG) è composto dall’acido cannabigerolico (CBGA).
Questo, nel corso della maturazione della pianta, può trasformarsi grazie all’azione
di alcuni enzimi negli altri cannabinoidi già citati.

Cannabinoidi sintetici
Sono i cannabinoidi realizzati in laboratorio per poi essere impiegati a scopo terapeutico come componente di vari farmaci. I cannabinoidi sintetici simulano le
caratteristiche degli endocannabinodi, interagendo con i recettori CB1 e CB2 del
sistema endocannabinoide dell’organismo.

Benefici del CBD

Diverse sono le proprietà terapeutiche attribuite al CBD. Alcune di queste sono
ampiamente sostenute da ricerche scientifiche, altre sono frutto delle esperienze dei
consumatori che nel mondo ne apprezzano convintamente le qualità.

Proprietà analgesiche e anti-infiammatorie: riduce la percezione del dolore grazie alla sua azione sul sistema endocannabinoide presente nel corpo umano. I cannabinoidi si legano infatti ai recettori presenti nel cervello e stimolano
risposte in diverse zone del corpo, favorendo meccanismi neurologici benefici.

Proprietà ansiolitiche: è stato dimostrato che mitiga i sintomi associati al
Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS) e al Disturbo Ossessivo Compulsivo
(DOC), che secondo diverse ricerche sono causati anche da una carenza di anandamide nel sistema endocannabinoide umano.

Proprietà antipsicotiche: alcune prove scientifiche suggeriscono che il cannabidiolo aiuta a trattare la schizofrenia ed altri problemi di salute mentale, come
il disturbo bipolare.

Proprietà antiemetiche: gli oli di CBD possono facilmente ridurre questo disturbo, trattando efficacemente i sintomi di rigetto. Gli oli di CBD sono facilmente
digeribili, non contengono componenti chimici e non sprigionano i sapori sgradevoli dei normali farmaci antiemetici, ricchi di antiacidi e bismuto.

Proprietà anticonvulsivanti: il CBD sarebbe molto efficace nella terapie per
trattare alcune forme di epilessia infantile, tra cui la Sindrome di Dravet.

Proprietà energizzanti: noto per i suoi effetti calmanti, il CBD offre anche
proprietà energizzanti, grazie alla sua azione detossinanate e alla capacità di rafforzare le cellule del corpo umano, contribuendo alla loro corretta rigenerazione.
È anche un ottimo antiossidante, secondo uno studio del 2008, addirittura migliore delle vitamine C e E.

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